CUCCHI: «MORTO PER MANO STATO», PROCURA INDAGA SU MANIFESTI Legali agenti assolti ricevuti da procuratore Pignatone (ANSA) – ROMA, 13 NOV – Manifesti funebri con scritto «Stefano Cucchi morto per mano dello Stato» sono comparsi per le strade di un centro campano dove abitano i genitori di Nicola Minichini, uno degli agenti della polizia penitenziaria assolti nel processo d'appello per la morte di Stefano Cucchi, il geometra romano arrestato per droga nell'ottobre 2009 e morto una settimana dopo nel reparto detenuti dell'Ospedale Sandro Pertini di Roma. La vicenda è stata inserita in un esposto presentato in procura, e finito in un fascicolo sul quale si sta incentrando l'attenzione della magistratura capitolina. Intanto ieri pomeriggio i difensori di tutti gli agenti penitenziari imputati nel processo e assolti dai giudici d'appello (Domenici, Santantonio e Minichini) sono stati ricevuti dal Procuratore capo Giuseppe Pignatone. «Esprimiamo viva soddisfazione per l'incontro, molto positivo – si legge in una nota degli avvocati Massimo Mauro, Corrado Oliviero e Diego Perugini – il procuratore Pignatone ha assicurato il massimo impegno suo personale e del suo Ufficio nella verifica scrupolosa, all'esito dello studio di tutti gli atti, di comportamenti eventualmente non ancora totalmente vagliati, posti in essere da parte di soggetti diversi dai tre agenti assolti». «Nel corso dell'incontro – aggiungono i legali – c'è stata piena convergenza sul fatto che l'accertamento della verità è interesse sia della giustizia, sia dei tre agenti assolti». In merito ai manifesti funebri apparsi in questi giorni e sulle minacce apparse sui social network fin dal giorno della sentenza d'appello «il procuratore – conclude la nota – ha garantito la massima attenzione per la sicurezza degli agenti e delle loro famiglie ed ha già attivato le competenti Autorità».
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