Ufficio Polizia di Frontiera di Treviso – Negato al personale il buono pasto pur in presenza di oggettiva impossibilità a fruire della mensa di servizio

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Buoni pasto
Buoni pasto

Roma, 09 settembre 2019

MINISTERO DELL’INTERNO
DIPARTIMENTO DELLA PUBBLICA SICUREZZA
SEGRETERIA DEL DIPARTIMENTO
UFFICIO PER LE RELAZIONI SINDACALI
c.a. Signor Direttore, Vice Prefetto Maria De Bartolomeis

OGGETTO: Ufficio Polizia di Frontiera di Treviso – Negato al personale il buono pasto pur in
presenza di oggettiva impossibilità a fruire della mensa di servizio.
Richiesta di intervento urgente.

Preg.mo Direttore,
nel corrente anno, grazie alle costanti sollecitazioni di questa O.S. COISP, si è finalmente giunti all’emanazione di alcune circolari che, dopo qualche decennio di incertezze e disparità di trattamento sovente alimentate da taluni uffici dipartimentali, hanno finalmente fatto chiarezza su non poche questioni attinenti alle mense obbligatorie di servizio ed al servizio sostitutivo di mensa, vale a dire le convenzioni con esercizi privati di ristorazione e l’attribuzione del buono pasto.

L’Amministrazione ha dovuto cedere non poco sul piano del rispetto dei diritti di tutto il
personale della Polizia di Stato, che precedentemente aveva negato con particolare continuità, non mancando però di preoccuparsi dei costi che tali diritti avrebbero comportato, tanto da sollecitare ripetutamente una particolare attenzione nell’erogazione dei buono pasto.

Ebbene, i giustificabili e doverosi solleciti volti a scongiurare irregolarità nel riconoscimento del diritto alla mensa obbligatoria di servizio e, ancor più, dell’attribuzione del buono pasto, pare stia portando ad incomprensibili prese di posizioni in alcune realtà, tra cui è certamente opportuno indicare quella dell’Ufficio Polizia di Frontiera di Treviso che – è bene puntualizzarlo – è riconosciuta “sede disagiata”, elemento da cui è opportuno iniziare per meglio cristallizzare la problematica.

L’art. 1 della legge 18 maggio 1989 n. 203 dispone la costituzione di mense obbligatorie di
servizio per il personale della Polizia di Stato in determinate particolari situazioni di impiego e ambientali, tra cui quello “impiegato in servizi di istituto in località di preminente interesse operativo ed in situazioni di grave disagio ambientale”, vale a dire le c.d. “sedi disagiate”.

Non è superfluo puntualizzare che dette mense obbligatorie di servizio devono essere costituite proprio nei locali ove insiste l’Ufficio ritenuto “sede disagiata” così da renderle pienamente fruibili diversamente da come sarebbe se le stesse fossero costituite in altri Uffici di Polizia che seppur insistono nello stesso comune sono comunque distanti da quello “sede disagiata”.

Questa seconda ipotesi, assolutamente sconveniente per i diritti del personale, è quella che si verifica a Treviso.

A decorrere dal 25 luglio u.s. è stata sospesa l’attribuzione dei buoni pasto nei confronti dei
colleghi in servizio presso l’Ufficio Polizia di Frontiera di Treviso. Da quel momento il predetto personale avrebbe dovuto recarsi in Questura con mezzi propri e lì fruire della mensa obbligatoria di servizio.

I continui inviti a rivedere tale irragionevole disposizione del Questore e del Dirigente
dell’Ufficio di Polizia di Frontiera, posti in essere dalla nostra Segreteria Provinciale COISP di Treviso e da tutte le altre OO.SS., non hanno portato quell’Amministrazione periferica a recedere dalla propria posizione illogica e illegittima.

Ecco quindi la necessità di un urgentissimo intervento da parte della S.V., Preg.mo Direttore, al fine di restituire ai Poliziotti dell’Ufficio di Polizia di Frontiera un diritto, quello dell’attribuzione del buono pasto, che – a parere nostro – a torto gli è stato improvvisamente negato.

Nel caso di specie, peraltro, la piena fruibilità della mensa obbligatoria di servizio che deve
essere garantita al suddetto personale non si concretizza affatto a causa delle enormi difficoltà a raggiungere la citata mensa tanto con i mezzi propri (ma il personale potrebbe anche non possederne) che, ancor più, con quelli pubblici, a causa della distanza (5 chilometri), del costante congestionamento del traffico specie proprio negli orari del pasto sull’arteria stradale che collega i due Uffici (Polaria e Questura) e degli orari dei mezzi pubblici.

Ne è testimonianza il fatto che da quel 25 luglio alcun collega della Polfrontiera ha fruito della citata mensa presso la Questura. Qualcuno che ha provato (l’Amministrazione ha documentazione al riguardo) è stato obbligato a recedere altrimenti avrebbe iniziato in ritardo il turno di servizio.

Preg.mo Direttore, le recenti circolari ministeriali statuiscono l’attribuzione del buono pasto
qualora alla mensa non risulti oggettivamente possibile accedere per motivi logistici o di servizio … e ciò è quanto si verifica nella situazione sopra descritta.
La prego quindi di porre in essere un urgente intervento volto a garantire il ripristino
dell’attribuzione del buono pasto nei confronti dei Poliziotti dell’Ufficio di Polizia di Frontiera di Treviso.

In attesa di cortese urgente riscontro, l’occasione è gradita per inviare i più Cordiali Saluti.

Il Segretario Generale del COISP
Domenico Pianese

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