TAV: PROVOCÒ CC, 'PECORELLÀ. NO TAV CONDANNATO A 4 MESI Era accusato di oltraggio a pubblico ufficiale (ANSA) – TORINO, 19 MAG – Marco Bruno, il No Tav che nel corso di una manifestazione al cantiere di Chiomonte, nel 2012, apostrofò un carabiniere chiedendogli se fosse una «pecorella», è stato condannato a quattro mesi di reclusione con la condizionale dal giudice monocratico di Torino, Gian Luca Robaldo. L'accusa – oltraggio a pubblico ufficiale – è stata sostenuta dal pm Nicoletta Quaglino, che aveva chiesto sei mesi di carcere. L'episodio nel febbraio 2012. Durante un blocco stradale in Valle di Susa, in occasione di una manifestazione No Tav contro la realizzazione della nuova linea ferroviaria ad Alta Velocità Torino-Lione, Bruno venne filmato da una troupe televisiva mentre provocava il carabiniere Stefano Fadda. Il video trovò ampia diffusione nei media nazionali. Il militare ricevette un encomio dal comandante generale dell'Arma, Leonardo Gallitelli, per la «fermezza e la compostezza professionale». «L'ho guardato negli occhi e non gli ho risposto. La sua era una provocazione, un modo di istigare una reazione. Ma quando ha visto che la reazione non c'è stata, se n'è andato», ha detto Fadda ricostruendo in tribunale l'episodio nell'udienza dello scorso 29 novembre. Di ben altro parere il legale del No Tav, che è imputato anche in altri procedimenti. Per l'avvocato Claudio Novaro il «minuscolo episodio» venne «qualificato in modo straordinario» dai media, che fecero paralleli con la Somalia e Sarajevo e parlarono di «squadrismo» e «volto disumano del movimento No Tav» con l'effetto di distogliere l'attenzione da quanto era avvenuto due giorni prima, la caduta da un traliccio dell'attivista Luca Abbà.
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