Questura di Milano, disastrosa accoglienza degli Agenti in prova del 216° Corso

6423

Roma, 04 luglio 2022

AL SIGNOR CAPO DELLA POLIZIA
Direttore Generale della Pubblica Sicurezza
Prefetto Lamberto Giannini

OGGETTO: Questura di Milano – Disastrosa accoglienza degli Agenti in prova del 216° Corso.

Preg.mo Signor Capo della Polizia,
il 28 luglio dello scorso anno ci trovammo costretti a porre alla Sua attenzione talune gravi problematiche inerenti gli alloggi che la Questura di Milano aveva destinato, presso la Caserma ‘Garibaldi’ sita in piazza Sant’Ambrogio, agli Agenti in prova provenienti dal 212° corso di formazione.
Le documentammo, con numerose fotografie, le indicibili condizioni tanto delle camere che dei servizi igienici.
La risposta a tale nota, pervenuta il successivo 6 agosto da parte dell’Ufficio per le Relazioni Sindacali del Dipartimento e secondo quanto a tale Ufficio era stato riferito dalla Questura di Milano, tese per lo più ad addossare la responsabilità di quanto sopra ai colleghi che appena prima avevano lasciato detti alloggi … quando invero il sudiciume e le incrostazioni nei sanitari dei bagni non poteva che risalire all’incuria di mesi o anni da parte di chi, l’Amministrazione, aveva l’obbligo di mantenerli confacenti al loro uso.
Non replicammo soltanto perché entro breve tempo si rimediò a gran parte delle questioni denunciate.
L’indifferenza e l’evidente scarsa capacità organizzativa del Questore di Milano di gestire consapevolmente un Ufficio di tale importanza riemergeva tuttavia, con riguardo all’accoglimento degli Agenti in prova perché d’altre questioni potremmo scrivere quasi quotidianamente, all’arrivo di tali nuovi Colleghi dei corsi successivi … fino al 216° in svolgimento, i cui frequentatori sono stati assegnati alle sedi di destinazione lo scorso 1° luglio per la frequenza del tirocinio pratico-applicativo che avrà termine il prossimo 19 agosto.
Ebbene, tali Agenti in prova assegnati alla Questura di Milano, che dal 20 dicembre 2021 al 30 giugno u.s. hanno frequentato il corso dapprima a distanza e poi presso gli Istituti e Scuole di Polizia, dopo essersi sentiti raccontare ripetutamente, per ben 6 mesi, l’elevata importanza della nostra professione a difesa dei diritti di tutti i Cittadini, in appena 24 ore hanno dovuto prendere atto, nei fatti, che, secondo il Questore di quella importante provincia, una volta entrati nella Polizia di Stato, avevano perso quella condizione di Cittadini e i conseguenti diritti … ed avevano acquisito lo status di semplice entità numerica.
Questo il resoconto dei fatti, all’esito del quale Lei stesso, Preg.mo Signor Capo della Polizia, certamente si indignerà al pari di come è accaduto a noi…
Nella giornata dello scorso 1° luglio gli Agenti in prova del 216° corso di formazione sono stati messi in libertà dalle Scuole per raggiungere le sedi di assegnazione ove avrebbero dovuto proseguire il corso con il tirocinio pratico-applicativo.
I colleghi assegnati alla Questura di Milano hanno ricevuto dalla stessa l’indicazione che avrebbero dovuto presentarsi presso la Caserma ‘Garibaldi’ se fossero arrivati entro le ore 18:00.
Ebbene, alle ore 18:00 la fila di Colleghi era tale che ci sono volute alcune ore per tutte le procedure di “presa in forza” degli stessi e all’ultima navetta per portarli al ‘Residence Ripamonti’ gli stessi erano ammassati in maniera indicibile (come anche nelle precedenti).
Al ‘Residence’, poi, l’altra estenuante fila per l’assegnazione dell’alloggio.
Di fatto gli Agenti in prova più fortunati sono riusciti ad avere la camera verso le 00:48. Tanti altri hanno dovuto aspettare anche ben oltre le 3:00 di notte (qualcuno ha avuto l’alloggio anche alle 5:00!) per poi essere comandati tutti quanti di servizio con orario 08:00-14:00 (come loro anche personale della Questura che li ha accolti e che, con incredibile abnegazione, ha cercato di rimediare quanto meglio poteva a quella che era una disorganizzazione inaccettabile) quanto potevano e dovevano essere chiamati a svolgere il turno pomeridiano per garantire loro un minimo di riposo.
Questo è stato il biglietto da visita offerto ai nostri nuovi Colleghi … ed è inaccettabile!
Non alleghiamo le fotografie dei Colleghi ammassati, spossati, addormentati sulle sedie o altrove in attesa di essere chiamati … per il solo fatto che vogliamo evitare di offrire uno spettacolo così sconveniente della nostra Amministrazione ai tantissimi Cittadini che seguono la nostra Organizzazione Sindacale e quotidianamente prendono atto dell’attività da noi espletata tanto a favore dei Poliziotti che dell’efficienza della Polizia di Stato (efficienza che alla Questura di Milano oggi non è particolarmente presente … !!!).
Ma non solo …
Taluni dei predetti Agenti in prova, pur permanendo il loro alloggio presso il citato ‘Residence Ripamonti’, sono stati assegnati a Commissariati che si trovano anche ad oltre 30 km dallo stesso (vedasi il Commissariato di Lorenteggio, di Villa San Giovanni e altri), con ciò rendendo oltremodo difficoltoso il raggiungimento del luogo di lavoro.
Anche in questo caso sarebbe stato sufficiente una preventiva pianificazione da parte della Questura di Milano con la comunicazione al Dipartimento della mancata presenza, presso taluni Commissariati, di alloggi per il personale, o di alloggi per il personale femminile, … che la grave problematica sopra accennata si sarebbe evitata.
Gent.mo Signor Capo della Polizia, i fatti inaccettabili prima descritti sono frutto – come detto – di indifferenza e scarsa capacità del Questore di Milano di gestire consapevolmente un Ufficio di tale importanza. Sono però anche il risultato di una mancata considerazione che il predetto Dirigente ha delle Organizzazioni Sindacali.
I precedenti Questori convocavano i Sindacati e con loro si confrontavano e da loro acquisivano suggerimenti e proposte, creando quell’importante sinergico che rientra tra le attività proprie di ogni Dirigente cui sono assegnati compiti di gestione degli Uffici Territoriali.
L’attuale Questore avrebbe potuto evitare lo scempio prima denunciato (peraltro non ci voleva molto ad organizzare il tutto al meglio, come del resto è avvenuto in quasi TUTTE le Questure e Specialità in Italia!!!) ma egli ritiene – è evidente – che il Sindacato è un peso piuttosto che una ricchezza per la Polizia di Stato.
Le conseguenze sono evidenti e sono disastrose.
Ci rimettiamo, Preg.mo Signor Capo della Polizia, alle Sue valutazioni, certi che non farà mancare un intervento immediato.
Con sincera e profonda stima,

Il Segretario Generale del COISP
Domenico Pianese

SCARICA LA NOTA IN PDF