Polo previdenziale INPS per gli appartenenti alla Polizia di Stato, trattamento pensionistico e di fine servizio. Problematiche

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Roma, 06 giugno 2022

MINISTERO DELL’INTERNO
DIPARTIMENTO DELLA PUBBLICA SICUREZZA
SEGRETERIA DEL DIPARTIMENTO
UFFICIO RELAZIONI SINDACALI DELLA POLIZIA DI STATO
c.a. Signor Direttore, Vice Prefetto Maria De Bartolomeis

OGGETTO: Polo previdenziale INPS per gli appartenenti alla Polizia di Stato.
Trattamento pensionistico e di fine servizio – Problematiche

Preg.mo Direttore,
l’11 febbraio 2018, con nota recante prot. 93/18, questa Segreteria Nazionale rappresentò al Suo Ufficio le difficoltà riscontrate dagli appartenenti alla Polizia di Stato nel conoscere in anticipo, con buona approssimazione, l’importo dell’assegno pensionistico che prenderanno al momento in cui verranno posti in quiescenza per limiti di età o a domanda. Puntualizzammo che tale conoscenza interessava in particolare quei colleghi dichiarati inidonei al servizio di polizia dalla C.M.O. e che si trovavano di fronte alla scelta se proseguire il proprio percorso professionale nei ruoli tecnici della Polizia di Stato o addirittura nell’Amministrazione civile dell’Interno, oppure andare in pensione se l’importo dell’assegno raggiunto viene ritenuto comunque congruo e sufficiente.
Rappresentavamo che si registrava, nella Polizia di Stato, l’assoluta mancanza di un ufficio che sappia dare tali informazioni e che il personale si trovava costretto a rivolgersi ai patronati i quali tuttavia, salvo rare eccezioni, mostrano estreme lacune nella conoscenza della normativa che riguarda i Poliziotti, almeno per quanto concerne i colleghi che rientrano nel sistema di calcolo c.d. misto.
Invitavamo pertanto a «provvedere alla istituzione di uffici a livello territoriale oppure una help line cui i colleghi possano rivolgersi per ottenere risposte ai propri quesiti circa il trattamento previdenziale che li attende».
Il mese successivo, con nota recante prot. 169/18, nel sollecitare un riscontro alla predetta missiva, puntualizzavamo «l’ulteriore necessità che – analogamente a quanto stanno facendo altre Forze di Polizia – il Dipartimento si attivi nei confronti dell’I.N.P.S. al fine di individuare una Direzione Provinciale del predetto Istituto quale polo unico pensionistico dedicato al personale della Polizia di Stato, così da avere una via di interlocuzione privilegiata per far fronte alle esigenze dell’Amministrazione della P.S. e dei Poliziotti».
La risposta del Suo Ufficio perveniva l’11 giugno con nota avente prot. 002710/2018, nella quale veniva specificato che

– Per quanto concerne le informazioni sull’ammontare della pensione … l’Ente competente alla comunicazione degli importi pensionistici è l’INPS; tuttavia questa Amministrazione, sia in sede periferica che centrale, fornisce delle indicazioni di massima in ordine alle modalità e ai tempi di cessazione, nonché sul presumibile importo del futuro trattamento pensionistico.
– Attualmente l’Amministrazione è impegnata con l’istituto previdenziale per la costituzione della c.d. “banca dati”, ove confluiscono tutte le informazioni matricolari ed economiche dei dipendenti che, alla fine del servizio, consentiranno all’INPS di determinare le prestazioni pensionistiche.
– Con riferimento al recente accordo tra l’Arma dei Carabinieri e l’INPS per la costituzione del Polo Unico presso la sede di Chieti, e alla richiesta di un’analoga iniziativa per questa Amministrazione, la Direzione Centrale per le Risorse Umane, nel premettere che le attività amministrative concernenti gli aspetti pensionistici e previdenziali sono decentrate per legge, ritiene che l’attuale organizzazione garantisca comunque uniformità di trattamento e puntuale informazione alla categoria amministrata.
– La stessa articolazione ritiene che siffatto decentramento abbia consentito, e consenta, ai dipendenti di poter più facilmente interagire, a livello locale, con il personale preposto dell’amministrazione e dell’ente previdenziale.
– Peraltro, uno studio di fattibilità sul richiesto “Polo Unico” potrà essere rivisto allorché sarà definita la costituzione della predetta banca dati presso l’Istituto previdenziale, la quale modificherà l’attuale assetto di gestione delle attività pensionistiche e previdenziali.
– Inoltre si è evidenziato che, per tutte le questioni segnalate, una volta avviata la “banca dati”, l’INPS potrà provvedere, anche per il personale del compatto, a svolgere le attività d’informazione pensionistica affidate per legge all’istituto che, per altre categorie di lavoratori, sono già operative.

Non avendo riscontrato alcuna soluzione della problematica, il 30 gennaio 2020, con nota recante prot. 69/2020, questa Segreteria Nazionale interessava della questione direttamente il Signor Capo della Polizia, sottolineando l’esigenza di porvi rimedio come avevano fatto alcune altre Amministrazioni del Comparto: «Arma dei Carabinieri, Esercito e Guardia di Finanza hanno stipulato accordi appositi con l’INPS e creato dei “Poli Nazionali” destinati agli appartenenti di ogni singola Amministrazione, ove adesso si accentrano tutte le prestazioni dell’Istituto (posizioni assicurative, pensioni, indennità di buonuscita, procedure di riscatto e ricongiunzione dei periodi di servizio, concessione dei prestiti), togliendole alle singole direzioni provinciali INPS (responsabili dei predetti ritardi). Altre Amministrazioni del Comparto – precisavamo – erano prossime a fare altrettanto», … sottolineando che quanto sopra aveva «consentito di ottimizzare le comunicazioni tra le due istituzioni (INPS e Forza di Polizia/Forza Armata) e uniformare la gestione delle prestazioni, anche sotto il profilo della tempistica, a salvaguardia della continuità di pagamento fra la retribuzione e la pensione … che particolarmente ci sta a cuore» e puntualizzando di ritenere «imprescindibile che anche la Polizia di Stato si attivasse in tal senso … provvedendo analogamente alle altre Amministrazioni del Comparto».
Il 22 aprile 2020 giungeva in risposta nota recante prot. 555/RS/01/34/0127 a Sua firma, Gent.mo Direttore, ove ci veniva rappresentato che la «costituzione di un sistema analogo a quello già operante per l’Arma presuppone la sistemazione della “banca dati” presso l’Istituto previdenziale. Tale attività si concretizza nella sistemazione delle posizioni contributive del personale della Polizia di Stato che attualmente presenta delle criticità in ordine ai dati confluiti» e che «sono in corso le necessarie iniziative che permetteranno, una volta concluse, di gestire le posizioni in via centralizzata attraverso la costituzione di un “Polo” dedicato».
Erano trascorsi oltre due anni ed ancora quindi si disquisiva della «banca dati», di «iniziative» poste in essere dall’Amministrazione … e comunque quantomeno adesso si conveniva con questo Sindacato COISP sull’opportunità di costituire un «“Polo” dedicato», come già da tempo avevano fatto altri.
La risoluzione del problema della «banca dati» era quindi in dirittura d’arrivo? Mah ….
Facevamo pertanto trascorrere ulteriore tempo e il 9 dicembre 2020, con lettera recante prot. 801/2020 ci rivolgevamo nuovamente al Capo della Polizia al quale sommariamente rammentavano i nostri interventi, le nostre richieste e le risposte pervenute dall’Amministrazione, per poi rappresentare che «anche lo Stato Maggiore della Marina Militare ha sottoscritto con il Presidente dell’Inps un protocollo d’intesa per la costituzione del “Polo nazionale della Marina Militare” sancendo «l’avvio di un rapporto di collaborazione che ha lo scopo di migliorare i servizi offerti dall’Istituto al personale militare della Marina. Il citato Polo è già operativo», con ciò implicitamente lamentando il fatto che la nostra Amministrazione si trovava incomprensibilmente ancora a rimandare alle calende greche.
Il 15 gennaio 2021 perveniva ulteriore risposta (nota recante n. 555/RS/01/34 prot. 0000182) da parte della S.V., ove veniva sottolineato che «l’iniziativa della costituzione di un “Polo previdenziale” per la Polizia di Stato presuppone la sistemazione, nella Banca Dati Inps, delle posizioni contributive del personale della Polizia di Stato che attualmente presenta delle criticità in ordine ai dati presenti» e comunicato che «Tale attività, per la quale è stata incaricata un Società che si avvale della collaborazione dell’Amministrazione e dell’INPS, non è stata ancora conclusa e, come già precisato, solo dopo tale sistemazione sarà possibile gestire le posizioni in via centralizzata attraverso la costituzione di un “Polo” dedicato», per poi concludere che «nelle more della costituzione di un sistema centralizzato di gestione delle posizioni pensionistiche e previdenziali, sono stati intrapresi contatti con l’INPS per un puntuale monitoraggio dei pensionamenti del personale, al fine di evitare eventuali criticità nei pagamenti delle prestazioni».
Ricapitolando, Gent.mo Direttore dell’Ufficio per le Relazioni Sindacali, sono almeno quattro anni che l’Amministrazione e l’INPS non riescono a venire a capo della costituzione della «banca dati» ove far confluire tutte le informazioni matricolari ed economiche dei Poliziotti. Da oltre un anno sarebbe stato chiesto aiuto ad «una Società» … con evidenti risultati pure insoddisfacenti.
Ma è forse una blasfemia chiedere aiuto a tutte le altre Amministrazioni del Comparto che in breve tempo sono riuscite a fare quello che noi da ben oltre quattro anni non siamo in grado di concretizzare?
La grave inefficienza che emerge, Preg.mo Direttore, continua ad essere di forte nocumento per tutti i Poliziotti.
A Torino, per fare un esempio, si sono riscontrati numerosi casi di imprecisioni negli importi della pensione e nella corresponsione della cd “liquidazione” … ed a fronte di tale problematica è stato impossibile comunicare con la sede locale dell’INPS, non risultando possibile accedere alla stessa, né contattarla telefonicamente, né, tantomeno, dirimere le questioni attraverso il portale internet dell’Istituto previdenziale.
Il disservizio che si concretizza comporta non pochi disagi a lavoratori e lavoratrici del Comparto Sicurezza che hanno dedicato la propria vita al servizio dello Stato e della collettività.
Se per il Dipartimento della P.S. «l’attuale organizzazione garantisce comunque puntuale informazione alla categoria amministrata» e l’attuale «decentramento ha consentito, e consente, ai dipendenti di poter più facilmente interagire, a livello locale, con il personale preposto dell’amministrazione e dell’ente previdenziale», di fatto, e ne è riprova quanto accade nel capoluogo piemontese e di certo in tante altre realtà, non è per nulla così, considerato il numero irrisorio di personale (che va certamente incrementato!) che l’INPS dedica alla trattazione delle pratiche afferenti i dipendenti della Polizia di Stato, nonché l’assenza, a livello locale, di uno sportello dedicato e reperibile anche telefonicamente.
Se poi si pensa al fatto che il numero dei Poliziotti che andrà in quiescenza è destinato ad aumentare in maniera esponenziale nel prossimo quinquennio, il mancato adeguamento di un servizio di trattazione ed assistenza nel percorso previdenziale non può che peggiorare e rendere insopportabile la situazione.
Tutto ciò premesso, posto che il COISP sente forte il dovere di tutelare anche quel personale che esce dal servizio attivo di Polizia, invitiamo la S.V., Gent.mo Direttore, ad intervenire affinché quanto rappresentato trovi immediata risoluzione.
In attesa di cortese urgente riscontro, l’occasione è gradita per inviare i più Cordiali Saluti.

Il Segretario Generale del COISP
Domenico Pianese

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