PA: MACCARI (COISP), GOVERNO LONTANO DAI POLIZIOTTI, ORA SERVONO FATTI!!! (Adnkronos)

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PA: MACCARI (COISP), GOVERNO LONTANO DAI POLIZIOTTI, ORA SERVONO FATTI =NOI LOTTIAMO CONTRO LA CRIMINALITÀ SULLA STRADA, NON DA DIETRO UNA SCRIVANIA Roma, 5 set. (Adnkronos) – «Renzi e il governo stanno dimostrando come la politica sia lontana dai poliziotti. Il tempo degli annunci è finito, servono fatti concreti». Lo dice all'Adnkronos Franco Maccari, segretario generale del sindacato di polizia Coisp, rilanciando la possibilità di uno sciopero generale unitario di polizia e forze dell'ordine contro il blocco del contratto degli statali. «Siamo davvero amareggiati -spiega – è sconcertante additarci come persone che cercano privilegi. Proprio noi che compriamo da mangiare ai clandestini, facciamo le pulizie nei commissariati e non di rado mettiamo anche la benzina nelle volanti». «È da un anno -prosegue Maccari- che cerchiamo un confronto con Palazzo Chigi. Ci sono decine di lettere e documenti con richieste dei sindacati che lo provano: se il presidente del Consiglio ha veramente intenzione di affrontare la questione, troverà tutti i sindacati propositivi. Ma basta parole». «Possibile -chiede il leader del Coisp- che nessuno comprenda il malessere che vivono le forze di polizia? Non ci piace quando ci chiamano 'uomini in divisà, come i lavoratori degli alberghi: noi siamo poliziotti, indossiamo l'uniforme perché siamo servitori dello Stato. Lottiamo contro la criminalità sulla strada, non stando dietro a una scrivania. Vogliamo rispetto».

PA: MACCARI (COISP), GOVERNO LONTANO DAI POLIZIOTTI, ORA SERVONO FATTI (2) = DA SINDACATI NESSUN TONO ECCESSIVO, CHIEDIAMO IL RISPETTO CHE CI È DOVUTO (Adnkronos) – «Nessun tono eccessivo da parte nostra -spiega ancora Maccari- o intento di far naufragare il confronto. Ma nessuno può descriverci come gente che vuole scioperare contro il proprio Stato. Non si cambino le carte in tavola: non abbiamo chiesto aumenti di stipendi ma il rispetto che ci è dovuto e che ci guadagniamo ogni giorno con il nostro lavoro». «Ribadiamo con fermezza -conclude il leader del Coisp- che non è giusto perseverare nei nostri confronti in trattamenti altamente discriminatori rispetto a tutti gli altri cittadini, solo perché non ci è consentito scendere in piazza». 

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