"[…] Un futile incidente provocò un orrendo massacro fra i coloni di Nocera e quelli di Pompei: avvenne durante un combattimento di gladiatori dato da Livinèio Règolo. Come avviene di solito nei piccoli centri, si cominciò con dei lazzi alquanto pesanti, poi volarono pietre, e si finì col giungere alle armi. La plebe di Pompei ebbe la meglio. Molti Nocerini furono portati a casa mutilati nel corpo; non pochi piangevano la morte di un figlio o di un padre. Il Principe rimise il giudizio di questa faccenda al Senato, che la rinviò ai consoli. Su nuova istanza, però, il senato proibì alla città per dieci anni tale tipo di riunioni: Livinèio e gli altri autori della sedizione furono puniti con l'esilio". (Cit. Tacito)