Guardando ai recentissimi episodi di guerriglia urbana che si sono susseguiti a Napoli ed a Roma, ciò che meraviglia non è il fatto, cui siamo oramai abituati, che la Polizia, i Poliziotti, i Carabinieri, etc. siano posti sotto attacco da parte della criminalità organizzata, di delinquenti e dei soliti facinorosi, pronti a sfruttare, o a determinare, per i propri loschi interessi, momenti di dissenso nei confronti dello Stato.
Sorprende, invece, la mancata attualizzazione di determinate norme con i pericolosi mutamenti dell’azione della criminalità che da anni si sono registrati nel Paese.
A Napoli, la notte tra venerdì e sabato scorsi, una marcia di protesta di alcune centinaia di persone, contro il coprifuoco che la Regione Campania ha inteso adottare con l’intento di contenere la diffusione del coronavirus, si è tramutata in un attacco contro le Forze dell’Ordine, con lancio di bombe carta e sassi, cassonetti rovesciati e dati alle fiamme, transenne e cartelloni pubblicitari divelti, in un assalto con spranghe e bastoni alle Volanti della Polizia e dell’Arma … in una vera e propria caccia al Poliziotto.
Per i citati fatti, i primi arresti, operati dalla Questura partenopea, hanno riguardato due uomini già pregiudicati i quali avrebbero fatto parte di un gruppo più ampio che s’era reso protagonista di un vero e proprio agguato nei confronti delle Forze dell’Ordine.
Ebbene, sono stati processati per direttissima … condannati … pena sospesa … e quindi mandati a casa.
Alcuna detenzione in carcere a ripensare sulle proprie azioni, niente che possa fare da deterrente per altri.
Tutto ciò è inaccettabile.
Dopo Napoli è stata la volta di Roma ove pure non sono mancati gli scontri con le Forze di Polizia. Nei prossimi giorni chissà dove si ripeterà.
Ebbene, le condotte criminali contro gli appartenenti alle Forze dell’Ordine non possono trovare la benché minima comprensione in alcuna norma dello Stato. Chi pone in essere un’aggressione nei confronti di un Poliziotto, un Carabiniere, un agente della Polizia Locale, un qualsiasi interprete della tutela dell’ordine
e della sicurezza pubblica non può poterla fare franca. Non è accettabile che chi si macchia di indiscriminate aggressioni alle Forze di Polizia non sconti la pena in galera ma al contrario gli sia concesso di tornare a casa come nulla fosse.
Non c’è e non deve esserci alcunché che possa giustificare tali fatti criminosi.
Auspichiamo fortemente il sostegno da parte della Politica in modo trasversale e un lavoro sinergico tra le Istituzioni che costituiscono l’apparato Sicurezza del Paese e la Magistratura.
Se non ci sarà un segnale chiaro con condanne esemplari contro chi aggredisce i Poliziotti e le Forze dell’Ordine in generale sarà sempre più difficile controllare manifestazioni che sono sempre più inquinate dalla criminalità organizzata o da organizzazioni eversive.
Bisogna intervenire, invece, con assoluta urgenza, per impedire che si possano rimettere in libertà pregiudicati per gravi reati che si macchiano di indiscriminate aggressioni a quelle Forze di Polizia che agiscono in nome e per conto dello Stato.
Lo gridiamo da anni e continueremo a farlo fintanto che non verremo compiutamente ascoltati.
Roma, 26 ottobre 2020
La Segreteria Nazionale del COISP