II Reparto Mobile di Padova, errata interpretazione delle direttive inerenti la retribuzione del lavoro straordinario

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Reparto Mobile
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Roma, 22 ottobre 2020

MINISTERO DELL’INTERNO
DIPARTIMENTO DELLA PUBBLICA SICUREZZA
SEGRETERIA DEL DIPARTIMENTO
UFFICIO PER LE RELAZIONI SINDACALI
c.a. Signor Direttore, Vice Prefetto Maria De Bartolomeis

OGGETTO: II Reparto Mobile di Padova – Errata interpretazione delle direttive inerenti la
retribuzione del lavoro straordinario. Richiesta di intervento urgente.

Preg.mo Direttore,
lo scorso 28 febbraio, con nota recante n. 333-G/Div.2 – 2501.03.01/aa.gg., in relazione alla situazione sanitaria derivante dalla diffusione del virus SARS-CoV-2, il Dipartimento ha emanato disposizioni in merito al trattamento economico per il personale della Polizia di Stato (compenso per lavoro straordinario e indennità di ordine pubblico), statuendo, in sintesi, che:

… dal 1 febbraio 2020 fino a cessate esigenze …
… al personale delle Forze di Polizia impiego esclusivamente nei servizi operativi esterni relativi alle
misure di contenimento, compete l’indennità di ordine pubblico …
Le prestazioni di lavoro straordinario rese dal personale della Polizia di Stato dovranno essere inserite
nella piattaforma NoiPA come straordinario eccezionale dopo che sarà stata rilasciata la prevista
autorizzazione.

Per le suddette prestazioni potrà essere segnalato fino ad un massimo individuale di 70 ore mensili.
In particolare per ciò che concerneva lo straordinario programmato, era di tutta evidenza che il citato “massimo individuale di 70 ore mensili” era riferito esclusivamente al lavoro straordinario effettuato nell’ambito delle attività di polizia finalizzate a contenere la diffusione del virus, tant’è che “il Reparto responsabile di appartenenza del personale impiegato” avrebbe dovuto avanzare al Dipartimento apposita richiesta delle ore scrivendo in oggetto: “POLMONITE DA NUOVO CORONAVIRUS – MESE …”.

Dette ore di straordinario “eccezionale” non incidevano affatto sul normale lavoro straordinario e sul suo monte ore individuale mensile (55 ore per il personale non dirigente) ma ad esse si sommavano e si sommano tutt’ora.
Il successivo 13 marzo, il Signor Capo della Polizia, facendo seguito ai contenuti della circolare prima ricordata, con lettera avente pari numero di quest’ultima, stante il “carattere eccezione della predetta emergenza” ha evidenziato la necessità di “monitorare e disciplinare uniformemente
il trattamento economico dovuto al personale della Polizia di Stato, impegnato esclusivamente in servizi operativi esterni su strada di ordine e sicurezza pubblica, nel periodo dal 9 marzo e fino a cessate esigenze”. Quindi, pur confermando le precedenti indicazioni relative all’indennità di ordine pubblico e al compenso per lavoro straordinario “eccezionale”, ha inteso modificare “il limite delle ore liquidabili per il compenso per lavoro straordinario determinato, a decorrere dal 9 marzo 2020, al massimo individuale di 35 ore mensili”

Preg.mo Direttore, da quel 9 marzo, il personale della Polizia di Stato che in un mese veniva obbligato ad effettuare 120 ore di lavoro straordinario “normale”, si sarebbe dovuto vedere corrisposte 55 ore immediatamente, con le normali tempistiche, ed il resto caricato nel cosiddetto 3° Basket, da percepire anche dopo due anni.
Se invece aveva dovuto garantire 70 ore di lavoro straordinario “normale” e 50 di lavoro straordinario “eccezionale” (Covid-19), si sarebbe visto corrispondere 55 ore immediatamente e 15 ore nel 3° Basket per quanto riguarda le 70 ore di lavoro straordinario “normale” e 35 ore immediatamente e 15 ore nel 3° Basket per quanto riguarda le 50 ore di lavoro straordinario “eccezionale” (Covid-19).

Se infine aveva dovuto garantire 120 ore di lavoro straordinario “eccezionale” (Covid-19), si sarebbe dovuto vedere corrisposte “immediatamente” 90 ore (le 55 del monte ore individuale “normale più le 35 dello monte ore “eccezionale”) ed il resto caricato nel cosiddetto 3° Basket.
In altre parole, come già detto, le 35 ore di lavoro straordinario “eccezionale” andavano e vanno considerate come monte ore aggiuntivo a quello normale da corrispondere immediatamente (non con le tempistiche del 3° Basket) nel caso fossero state fatte per il contenimento dell’emergenza sanitaria.
Era limpido ed è stato chiaro a tutti, tranne che alla direzione del II Reparto Mobile di Padova che ha inteso che il monte ore per lavoro straordinario “eccezionale” non sia da ritenere aggiuntivo al normale monte ore, con la conseguenza che i nostri Colleghi del citato Reparto, inviati per lungo periodo in servizio di o.p. (Covid-19) presso i vari Centri per l’immigrazione (CPSA, CARA, CPR, etc. etc.) si vedono corrisposte “immediatamente” solamente 35 ore (tutto il resto nel 3° Basket) anche se l’Amministrazione li ha obbligati ad espletarne 120 (85 vengono caricate tutte nel 3° Basket).
Il Reparto Mobile di Padova, invece, dovrebbe loro caricare e corrispondere, con le normali tempistiche, 55 ore del monte ore mensile individuale “normale” più 35 del monte ore “eccezionale”.

Solo 30 sarebbero dovute andare nel 3° Basket
Quanto sopra, Preg.mo Direttore, si sta ancora verificando, sebbene la nostra Segreteria Provinciale di Padova abbia segnalato più volte alla dirigenza del II Reparto Mobile l’errata e restrittiva interpretazione, che sta provocando un danno incredibile ai Poliziotti che prestano servizio presso detto Reparto, oltre che violare le disposizioni del Dipartimento e i criteri concordati tra Amministrazione e Sindacati relativamente ad un istituto che rientra tra le materie oggetto di accordo e non nella insindacabile disponibilità dell’Amministrazione.

La preghiamo quindi di intervenire con ogni possibile urgenza per far cessare questa incredibile e incomprensibile interpretazione di disposizioni ministeriali che, per la loro chiarezza, non ammettevano alcun fraintendimento.
In attesa di cortese urgente riscontro, l’occasione è gradita per inviare i più Cordiali Saluti.

Il Segretario Generale del COISP
Domenico PIANESE

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