Ex Prima linea assessore a Livorno, COISP: uccisa anche la pietà. (TMNews)

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Ex Prima linea assessore a Livorno, Coisp: Uccisa anche la pietà. Vedova poliziotto Dionisi: "Solo per mio marito fine pena mai!" Roma, 23 gen. (TMNews) – "Siamo all'assassinio della pietà, al sovvertimento dei principi del buon gusto e della decenza. L'Italia istituzionale peggiore continua a mostrare il suo volto e, con pervicace superficialità, a calpestare i doveri di rispetto e di equilibrio che sarebbero dovuti ai propri cittadini". Franco Maccari, Segretario Generale del Coisp, Sindacato Indipendente di Polizia, commenta così l'ufficializzazione prevista per oggi della nomina di Marco Solimano (nella foto), 60 anni, ex terrorista di Prima Linea, a assessore alla Casa e al Sociale della giunta comunale di Livorno guidata da Alessandro Cosimi (Pd). "Domenica è stato l'anniversario della morte di Fausto – afferma Mariella Magi Dionisi, vedova di Dionisi e Presidente dell'Associazione 'Memoria' che riunisce parenti di vittime del terrorismo -. Sono passati trentacinque anni. Il pensiero che mi viene è che il 'fine pena mai' l'ha avuto solo mio marito. Sono senza parole. Uso quelle che il Presidente Napolitano ha pronunciato incontrando le famiglie delle vittime del terrorismo, e cioè che chi ha preso le armi dovrebbe saper restare un po' in disparte". "Ci vorrebbe decisamente un po' di buon gusto, – aggiunge la vedona Dionisi – perché certe persone hanno avuto molto, hanno avuto una seconda possibilità, hanno ancora la propria vita da vivere. Hanno avuto tutto, gli è stato concesso tutto. Ma nonostante tutto io penso che le Istituzioni siano più forti di certe cose che fanno venire i brividi. Io credo fortemente nelle Istituzioni, credo in ciò che pensano la maggior parte degli italiani, credo che la verità e noi ce la faremo". "Non ci sono parole adatte per esprimere l'indignazione che la nomina di Solimano suscita in tutti quegli italiani che si identificano e si stringono alle vittime della barbarie di efferati criminali piuttosto che immolare la dignità loro, e dei lorocari uccisi, sull'altare di una deviata e strumentalizzata idea di reinserimento. Un reinserimento – prosegue Maccari – che rappresenta una legittima aspettativa ed esigenza non solo per i delinquenti ma per l'intera società, ma che nulla ha a che vedere con la glorificazione di terroristi ed assassini posti addirittura su importanti piedistalli istituzionali in quello Stato-apparato che hanno odiato e combattuto con tutte le proprie forze". Solimano, fra gli anni Settanta e Ottanta, con il fratello Nicola ha fatto parte di una delle più sanguinarie organizzazioni terroristiche di estrema sinistra, che fra le sue vittime annovera il Poliziotto Fausto Dionisi, ucciso a Firenze il 20 gennaio 1978, durante un tentativo di evasione dal carcere delle Murate. Al processo di Firenze, che si concluse in appello il 1° febbraio 1985, Marco Solimano fu condannato a 22 anni. "Il nostro pensiero – aggiunge Maccari – va al collega Dionisi, ma anche e soprattutto ai suoi familiari, prime fra tutte la moglie e la figlia, private violentemente della vita che ogni persona sogna e desidera, e piombate in un incubo con il quale si può imparare a convivere, ma dal quale non c'è via d'uscita. Ed oggi costrette a subire l'abominio di questa incomprensibile scelta istituzionale". Red/Nes 23-GEN-13 10:48 NNNN

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