COISP / DRAMMA IN VAL DI FIEMME: 2 MORTI PER VALANGA, UNO ERA POLIZIOTTO IN SERVIZIO A MOENA – rassegna stampa

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== MONTAGNA: ANCORA DRAMMA IN VAL DI FIEMME, 2 MORTI PER VALANGA = (AGI) – Trento, 6 gen. – Ancora un dramma in Val di Fiemme, questa volta per una valanga: sono stati individuati ieri sera i corpi senza vita di due alpinisti trentini morti sotto una valanga staccatasi nella zona di Molina di Fiemme, in val Cadino. I due scialpinisti sepolti dalla neve sono Claudio Ventura, 48 anni, poliziotto del Nucleo Cinofilo alla scuola Alpina della Polizia di Stato di Moena (Tn), e l'amico di escursioni Antonio Gianmoena, 43 anni, titolare di un'officina meccanica, entrambi fiemmesi. L'allarme agli uomini del Soccorso alpino del Trentino e' stato lanciato alle 20 dai familiari dei due alpinisti, preoccupati per il loro mancato rientro. I soccorritori, intervenuti a circa 1.950 metri, hanno trovato le salme prima grazie ad uno sci che spuntava dal cumulo di neve, poi tramite i rilevatori Arva, la strumentazione digitale che i due prudenti ed esperti montanari avevano nello zaino, proprio per essere individuati nei casi di emergenza caduta neve. I due corpi verranno recuperati nelle prime ore di questa mattina, tramite l'elicottero dei Vigili del Fuoco. Le procedure di recupero di ieri notte sono state precauzionalmente sospese per non mettere a repentaglio la sicurezza delle squadre di intervento, giunte sul posto assieme alle forze dell'ordine. I due sci-alpinisti erano partiti ieri mattina da Ponte delle Stue, diretti verso la valle delle Stue. L'ultima volta che i familiari li hanno sentiti risale alle 11 del mattino, quando i due erano giunti a Cima Becco. Ventura e Gianmoena sono stati travolti ed uccisi dalla massa di neve mentre camminavano sopra la localita' Lago delle Buse. A poche ore dalla disgrazia della motoslitta del Cermis, dunque, un nuovo evento luttuoso ha funestato la Valle di Fiemme. (AGI) Tn1 061003 GEN 13 NNNN

 

VALANGA VAL DI FIEMME: MORTO STESSA ETA' E GIORNO DEL PADRE. AGENTI DI POLIZIA E SOCCORSO ALPINO VEGLIANO SALME A CAVALESE (ANSA) – BOLZANO, 6 GEN – Il poliziotto Claudio Ventura, morto ieri assieme ad Antonio Gianmoena sotto una valanga al lago delle Buse, in val di Fiemme, e' morto per una tragica fatalita' lo stesso giorno e alla stessa eta', ovvero 48 anni, di suo padre, deceduto invece per un malore. Le due salme vengono vegliate dai colleghi della scuola di polizia di Moena e del soccorso alpino, nell'obitorio del paese. I due amici erano appassionati di sport e nel tempo libero trasmettevano questo amore anche ai giovani. (ANSA). WA 06-GEN-13 15:41 NNN

 

Tragedia: due trentini morti sotto una valanga

Il poliziotto Claudio Ventura, morto ieri assieme ad Antonio Gianmoena sotto una valanga al lago delle Buse, in val di Fiemme, è morto per una tragica fatalità lo stesso giorno e alla stessa età, ovvero 48 anni, di suo padre, deceduto invece per un malore. Le due salme vengono vegliate dai colleghi della scuola di polizia di Moena e del soccorso alpino, nell'obitorio del paese. I due amici erano appassionati di sport e nel tempo libero trasmettevano questo amore anche ai giovani.

Sono stati recuperati questa mattina i corpi dei due sci alpinisti travolti ieri da una valanga in Val di Fiemme. Gli uomini del soccorso alpino di Moena avevano individuato le vittime, Claudio Ventura e Antonio Gianmoena entrambi di 40 anni, già ieri sera in Val Cadino, ma era stato impossibile con il buio e il rischio di nuove valanghe portare le salme fuori dalla neve. Stamattina i corpi sono stati portati a valle nella camera mortuaria di Cavalese. I funerali sono previsti per domani.

Erano partiti insieme la mattina, una mattina tersa e luminosa, per un'escursione di scialpinismo su quelle montagne che conoscevano come le loro tasche. Ma invece, quella neve che pensavano amica, è diventata una trappola mortale che li ha inghiottiti. Sono morti così, ieri, probabilmente già entro il primo pomeriggio, due grandi amici, entrambi di Varena, Claudio Ventura, 49 anni da compiere (era nato il 16 agosto del 1964), poliziotto esperto cinofilo, della scuola di polizia di Moena nonché vigile del fuoco volontario, e Antonio Gianmoena, 43 anni (classe 1970), suo compaesano, meccanico con un'officina meccanica a Tesero. Entrambi uomini molto conosciuti, entrambi impegnati nel volontariato, nell'Unione sportiva Lavazè.

Claudio Ventura lascia la moglie e due figli Luca di 6 e Alice di 9 anni. Una famiglia di atleti: Alice è fortissima nell'orienteering a livello nazionale (il papà di Claudio era maestro di sci). Antonio lascia due figli di 14 e 12 anni, Nicolas e Simone, quest'ultimo una promessa dello snowboard. Affrante anche le sorelle Erica e Elda.

La giornata, finita nel dramma, era iniziata ieri mattina quando i due si erano messi d'accordo per partire insieme in auto dal fondovalle per dirigersi verso il passo del Manghen. A un certo punto, il viaggio i due lo hanno proseguito con l'attrezzatura da scialpinismo: la strada del Manghen è infatti chiusa all'altezza del Ponte delle Stue, come tutti gli anni quando è inverno, e i due amici hanno lasciato l'auto in un piccolo parcheggio lì vicino.

La meta era la Pala del Becco in prossimità del lago delle Buse, meta che i due hanno raggiunto alle 11. Quando sono arrivati in cima hanno chiamato per dire che tutto era a posto e che sarebbero tornati a casa. Poi, però, il ritorno ha ritardato: prima un po', poi sempre di più. Poi l'allarme, i soccorsi, che si sono mossi quando era probabilmente già troppo tardi.

Il soccorso alpino ha mobilitato l'elicottero, che con il faro ha evidenziato distacchi nevosi, chiaro segnale di una slavina, nella zona del lago delle Buse e della pala del Becco. A quel punto è intervenuta una squadra di soccorso. La loro ricerca è stata, purtroppo, premiata, ma come non avrebbero mai voluto: hanno visto affiorare uno sci dei due e poi, grazie all'Arva hanno trovato i due corpi senza vita sepolti dalla neve in tarda serata.

Erano due scialpinisti esperti, Ventura e Gianmoena. Quella di ieri avrebbe dovuto essere un'escursione come altre. Avevano lasciato l'automobile al Ponte delle Stue, trovata poi dai soccorritori. «Tutto bene. Siamo arrivati» avevano detto al cellulare. A casa non sono più tornati. La moglie di Claudio Ventura ha dato l'allarme verso le 18.40. Quando ha visto che non facevano ritorno si è attaccata al telefono, che però non dava alcun segnale. Inutile lasciare messaggi. Ha quindi chiamato i soccorsi.

Come detto, i corpi senza vita dei due uomini sono stati individuati, ma per ragioni di sicurezza non sono stati ancora recuperati. Verranno portati a valle questa mattina, quando si alzerà in volo un mezzo del Nucleo elicotteri. «Abbiamo ordinato ai nostri uomini di rientrare – ci spiega al telefono Claudio Iellici, capostazione del soccorso alpino – Lassù non sappiamo cosa può accadere e non possiamo rischiare. Non c'è più nulla da fare. Li portiamo a casa con la luce». «È stato fatto tutto il possibile» spiega Stefano Sandri, ispettore dei vigili del fuoco volontari di Fiemme.

I soccorritori sono partiti subito con la termocamera. Ma è stato impossibile capire l'ampiezza del fronte della valanga. Una settantina di vigili del fuoco volontari sono saliti ripercorrendo il percorso seguito da Gianmoena e Ventura. I pompieri – provenienti da un po' tutti i Comuni della Val di Fiemme, già provati dalle attività di pronto intervento a seguito dell'incidente mortale del Cermis (sei morti dopo un incredibile volo con una motoslitta) – hanno cercato metro dopo metro i due alpinisti. Ricerche fatte, con il soccorso alpino (gli uomini delle stazioni della Val di Fiemme, di Borgo e Pergine), effettuate con Arva, pala e sonda. Ma la tecnologia e la forza di volontà questa volta non sono servite a nulla.

http://www.ladige.it/articoli/2013/01/05/tragedia-due-trentini-morti-sotto-valanga

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