COMUNICATO STAMPA DEL 19 SETTEMBRE 2013
Oggetto: A Palazzo Chigi incontro con i Ministri del Comparto Sicurezza e Difesa. Il Coisp: “Basta parole, servono subito fatti, il Comparto non può farcela così”
“Analisi, analisi e ancora analisi… Ben vengano le riunioni come quella convocata oggi con i Ministri di Sicurezza e Difesa, un sicuro passo avanti rispetto all’indifferenza che da troppo tempo subiamo rispetto alle esigenze reali ed urgenti che riguardano migliaia di uomini e donne che servono lo Stato lealmente. Ma, diciamola tutta, le problematiche del Comparto, che ormai ci vedono quasi in ginocchio e che rischiano di far collassare l’intero sistema Sicurezza, sono ormai arcinote anche ai sassi della strada. E’ ora ripassare dalle parole ai fatti, troppe e troppo grandi sono le ingiustizie sopportate dagli Appartenenti a un Comparto che resta un orgoglio italiano, nonostante sia il peggio trattato e considerato d’Europa dalla Politica di casa nostra”.
Così Franco Maccari, Segretario Generale del Coisp, Sindacato Indipendente di Polizia, dopo la riunione di questa mattina a Palazzo Chigi, con i Ministri del Comparto Sicurezza e Difesa, cui ha partecipato anche il Capo della Polizia, Alessandro Pansa, nel corso del quale sono state analizzate le principali priorità del Comparto già emerse alla riunione presso la Funzione Pubblica tenutasi lo scorso 4 settembre. Il Ministro Alfano, secondo quanto riportato, nel sottolineare il grande impegno delle Forze dell’Ordine e lo stato di forte malessere in atto, ha chiesto sulle quattro priorità (riordino, eliminazione blocco tetto salariale e contrattuale, previdenza complementare e turnover) di individuare nella prossima legge di stabilità le risorse necessarie anche in relazione ai risparmi conseguiti con le carenze organiche che si sono determinate.
“Inutile dire – aggiunge Maccari – che al di là della responsabile e corretta istanza manifestata dal Capo della Polizia e dal Ministro Alfano perché si assumano impegni a breve termine, e rispetto alla quale ovviamente attendiamo fatti, fatti e solo fatti, ciò che si rende necessario è trovare soluzioni strutturali e di lungo temine che partano da un profondo cambiamento dell’ottica con la quale si guarda alla gestione del Comparto ed alla considerazione che si nutre per le migliaia di uomini e donne che vi prestano servizio onorevolmente. La Sicurezza non può restare un’eccellenza in questo Paese mentre, allo stesso tempo, i suoi Appartenenti vengono bistrattati in ogni modo possibile. Siamo i dipendenti dello Stato che serviamo peggio trattati e considerati dalle Istituzioni di quello Stato stesso, siamo i lavoratori più sacrificati e sfruttati, e non si fa che dare per scontato che tutto funzioni ugualmente. Non è più possibile continuare a lasciare le cose come stanno”.
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