Centro Operativo Autostradale di Roma – Gravi problematiche. Richiesta di intervento urgente

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Roma, 12 dicembre 2018

MINISTERO DELL’INTERNO
DIPARTIMENTO DELLA PUBBLICA SICUREZZA
SEGRETERIA DEL DIPARTIMENTO
UFFICIO PER LE RELAZIONI SINDACALI
ROMA

OGGETTO: Centro Operativo Autostradale di Roma – Gravi problematiche.
Richiesta di intervento urgente.

Il Centro Operativo Autostradale di Roma è dotato di cinque postazioni di cui quattro adibite agli operatori radio-terminalisti ed una dedicata al capoturno che è sprovvista di apparato radio. Tutte sono poste su di unico bancone. Una sesta postazione “di fortuna”, aggiunta utilizzando un tavolo ed anch’essa sprovvista di apparati radio, potrebbe essere utilizzata come centralino laddove il numero del personale in forza al C.O.A. lo consentisse.
Il personale addetto alla radio dovrebbe utilizzare delle cuffie per garantire un corretto ascolto ed impedire l’innalzamento dei livelli sonori della sala con conseguente inquinamento acustico. Di fatto, però, dette cuffie non possono essere utilizzate sia perché sono vari i compiti assegnati agli operatori ma anche per problematiche tecniche in quanto il lavoro in cuffia non consentirebbe l’ascolto durante la trasmissione degli altri canali radio in uso dalle pattuglie della Polizia Stradale, così rischiando di lasciare inevasa l’eventuale chiamata di altro personale.
L’introduzione del numero telefonico di emergenza unico europeo (NUE) rafforza il mancato
utilizzo delle cuffie in quanto dovrebbe farne uso lo stesso operatore radio che, com’è comprensibile, non può utilizzare in contemporanea due cuffie e due microfoni
La situazione è aggravata dalle sei linee telefoniche urbane in entrata che, squillando, alzano i livelli sonori della sala operativa. Tale cospicuo numero, peraltro, in considerazione della loro vicinanza, pregiudica la comprensibilità delle comunicazioni radio. L’interlocutore telefonico, poi, riesce a sentire le comunicazioni delle pattuglie e viceversa non garantendo quindi la loro riservatezza.
Non da ultimo, l’introduzione del Tetra ha obbligato alla collocazione di ulteriori monitor per
il suo funzionamento, i quali sono stati collocati sul piano-bancone limitando così lo spazio
di movimento degli operatori di Polizia e facendo loro assumere posture errate e contrarie alla vigente normativa sulla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.
La recente installazione di ulteriori apparecchiature elettroniche, poi, ha innalzato
l’inquinamento elettromagnetico e la temperatura dell’ambiente, per la quale non risultano essere stata effettuate “misurazioni” o modifiche (impianti di areazione e raffreddamento dei locali).
La sala operativa, di recente costruzione, a causa della mancata manutenzione, costringe inoltre gli operatori a lavorare in condizioni di scarsa luminosità (lampade bruciate non sostituite, errata illuminazione delle postazioni lavorative, luce proveniente dalle spalle o riflettente su tastiere e schermi).
La mole di lavoro, oltre ad una riorganizzazione delle postazioni lavorative e degli ambienti,
richiede chiaramente un aumento del personale che vi presta servizio.
È quindi necessario:
– prevedere la figura del centralinista con idonea postazione;
– prevedere una postazione dedicata al NUE con personale addetto;
– adeguare la struttura quale ambiente di lavoro “salubre”;
– sottoporre il personale a visite mediche periodiche.
Al fine di annullare gli attuali rischi alla salute del personale in servizio al C.O.A., e garantire una efficienza del predetto ufficio, è anche necessario ampliare gli spazi di tale sala operativa. A tal fine potrebbe essere utilizzato il locale attualmente destinato alla “Segreteria”, da riservare all’accoglimento del personale centralinista e di quello addetto al NUE (detta “Segreteria” potrebbe essere spostata in altro locale idoneo attiguo alla sala operativa).
In ultimo è necessario prevedere un locale idoneo da utilizzare quale “sala crisi” da utilizzare per i numerosi eventi eccezionali che di sovente interessano la Capitale. Bisognerebbe finanche trovare altra soluzione all’invio dei colleghi del C.O.A. presso la Questura per fare da “raccordo” tra la sala operativa dell’Ufficio capoluogo e quella della Polizia Stradale durante i servizi di ordine pubblico (manifestazioni varie, partite di calcio) … atteso il fatto che quanto sopra comporta grave diminuzione del già esiguo numero di operatori presso il C.O.A..
In breve, la corretta funzionalità dell’attuale Centro Operativo Autostradale di Roma è del tutto compromessa dai menzionati innumerevoli fattori cui l’Amministrazione deve porre rimedio

In attesa di cortese urgente riscontro, l’occasione è gradita per inviare i più Cordiali Saluti.

La Segreteria Nazionale del COISP

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