Reparti Mobili della Polizia di Stato. Il COISP scrive al Capo della Polizia

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Roma, 4 marzo 2019

AL SIGNOR CAPO DELLA POLIZIA
Direttore Generale della Pubblica Sicurezza
Prefetto Franco Gabrielli

OGGETTO: Reparti Mobili della Polizia di Stato. Una buona gestione delle risorse umane deve considerare il personale al centro della propria azione

Preg.mo Signor Capo della Polizia,
abbiamo sempre esaltato l’impegno dell’Amministrazione nel porre in essere progetti riguardanti la tutela della salute del personale ma sempre più spesso ci stiamo accorgendo che, nei fatti, è proprio la stessa Amministrazione a creare le condizioni atte ad incidere sfavorevolmente su quella salute che si era prefissata di tutelare.
Determinate attività di Polizia, quelle rivolte alla garanzia dell’ordine pubblico che vedono
quotidianamente impegnati i colleghi dei Reparti Mobili, incidono notevolmente ed in maniera negativa sul benessere psico-fisico dei Poliziotti e non v’è motivo che scelte chiaramente e forse deliberatamente errate dell’Amministrazione aggravino ancor più la situazione.
Signor Capo della Polizia, quelli che di seguito evidenziamo sono solo alcuni esempi delle tante questioni per le quali lo scorso mese siamo stati costretti ad intervenire più volte, con note scritte indirizzate al Direttore dell’Ufficio per le Relazioni Sindacali, non solo sull’assurdità di molteplici violazioni delle norme che regolano l’impiego del personale della Polizia di Stato ma su una complessiva gestione del personale dei Reparti Mobili che evidenzia sostanziali criticità che incidono negativamente anche sulla salute di tali Poliziotti.
Il 7 febbraio personale del V Reparto Mobile di Torino è stato impiegato in servizio di ordine
pubblico con turno 04:30/10:30 e adunata alle ore 03:20; il 13 ed il 14 febbraio sono stati disposti servizi di ordine pubblico con turno 12.00/18.00 e adunata alle ore 10:30. Nessuno di tali orari rientrano tra quelli che l’Amministrazione avrebbe potuto disporre autonomamente. Per i servizi del 13 e 14 febbraio, inoltre, l’Amministrazione NULLA prevedeva in ordine alla consumazione dei pasti da parte del personale interessato.
Il 16 febbraio personale del II Reparto Mobile di Padova è stato impiegato in servizio di ordine pubblico a Bergamo (200 km di viaggio) per l’incontro di calcio Atalanta-Milan. Il servizio, iniziato alle ore 13:00 si è concluso, com’era ampiamente prevedibile, visto anche che la partita aveva inizio alle 20:30, con il rientro a Padova alle ore 02.00 del successivo giorno 17. Il medesimo giorno 17 la quasi totalità dei colleghi già impiegati a Bergamo, per 13 ore continuative e fino alle 2 di notte, è stata comandata in altri servizi di ordine pubblico a Milano (300 km di viaggio), con adunata alle ore 11:00, e a Piacenza (200 km di viaggio), con adunata alle ore 12:00. È chiaro che tali ulteriori servizi non si sono resi necessari quando i colleghi di Padova erano già rientrati in sede … ed allora perché
costringerli ad affrontare un viaggio di 200 km per tornare a Padova da Bergamo, nel cuore della notte, dopo 11 ore di servizio, senza tenere in minimo conto il rischio per gli autisti di un colpo di sonno o anche di un semplice ritardo nei riflessi causato dalla stanchezza e poi farli ripartire dopo poche ore ripercorrendo quella medesima tratta di strada fino a Bergamo e poi altri 100 km per Milano o altri 80 km per Piacenza, quindi costringendoli ad ulteriori 300 km di strada e così anche a fine servizio? Per risparmiare pochi euro di un albergo a Bergamo? La vita dei Poliziotti vale meno del costo di una notte in una stanza d’albergo?
Agli inizi di febbraio il Dipartimento della P.S. dispone l’impiego di personale del IV Reparto
Mobile di Napoli in un servizio di ordine pubblico presso la città di Roma. Per un’intera settimana circa 50 Poliziotti sono stati costretti, ogni giorno, a sobbarcarsi circa 500 km da Napoli a Roma e ritorno perché evidentemente è stato ritenuto inopportuno una loro aggregazione a Roma per l’intero periodo.
Anche qui, evidentemente, è stato considerato che la loro salute non valesse la spesa di un albergo.
Gent.mo Signor Capo della Polizia, probabilmente è arrivato il momento di effettuare una seria riflessione sui Reparti Mobili e sul loro impiego, sulla possibilità di farli diventare sempre più i professionisti dell’Ordine Pubblico e non dei generici operatori che possono essere utilizzati in ogni mansione ed in ogni scenario. L’evoluzione nella professionalizzazione del personale dei Reparti Mobili ha ricevuto un’importante slancio in avanti con la costituzione del Centro di Formazione per la Tutela dell’Ordine Pubblico di Nettuno ed ora pensiamo sia giunto il momento di fare ulteriori passi in avanti
strutturando sempre più efficacemente le modalità d’impiego dei Reparti Mobili.
La revisione del Decreto di riorganizzazione dei Reparti Mobili rappresenta un’opportunità da non perdere, l’attualizzazione di quanto contenuto nel medesimo provvedimento del 1986 potrebbe rappresentare una pietra miliare nell’innovazione della gestione dell’ordine pubblico, ed anche per mettere fine ad una anomala dicotomia interna alla nostra Amministrazione dove in modo inspiegabile da una parte si cerca in modo encomiabile di tutelare la salute dei Poliziotti con condivisibili progetti e dell’altra s’impiegano gli stessi Poliziotti con modalità che mettono a dura prova l’incolumità fisica.
Negli anni trascorsi si è radicata evidentemente in alcuni settori dell’Amministrazione
la convinzione che il personale dei Reparti Mobili potesse sopportare qualsiasi tipo d’impiego, derogando a qualsiasi limite e regola, pensando erroneamente che la retribuzione del lavoro straordinario e dell’indennità di ordine pubblico potesse consentire qualsiasi deroga.
È evidente che si è superato il limite, è evidente che bisogna effettuare una seria e profonda riflessione che prenda spunto da quanto Lei in più occasioni ha ribadito, vale a dire che una buona gestione delle risorse umane deve considerare il personale al centro della propria azione. Converrà difatti, senz’altro, che non si può ancora consentire che prosegua quella che pare una battaglia assurda contro i diritti, in primis quello alla salute, dei Poliziotti dei Reparti Mobili.

Auspichiamo quindi un Suo intervento.
Con sincera e profonda stima,

Il Segretario Generale del COISP
Domenico Pianese

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