COMUNICATO STAMPA DEL 15 GIUGNO 2018

Identificativi, plauso del Coisp a Salvini: “Si mettano piuttosto sulle spalle di chi scende in piazza travisato e armato. Ai Poliziotti serve una legislazione che li tuteli mentre svolgono il loro servizio in difesa di cittadini e Istituzioni”

“Esprimiamo la nostra soddisfazione e totale condivisione a proposito delle parole del Ministro dell’Interno Salvini il quale, in tema di ‘identificativi’, ha affermato senza indugi un principio che sosteniamo da sempre: i Poliziotti devono essere messi in condizione di operare in sicurezza e con la dovuta serenità, e non messi ulteriormente in pericolo venendo lasciati ancor di più ‘in pasto’ ai tanti che vorrebbero far loro la pelle, in senso figurato e non. Piuttosto che fornire ulteriori strumenti di offesa e ritorsione contro gli operatori della sicurezza, è necessario attivarsi proteggendoli con una legislazione che supporti il loro lavoro in difesa dei cittadini, delle istituzioni, dell’ordinamento del Paese. Siamo convinti che, invece, il numero identificativo andrebbe messo sulle spalle di chi si presenta alle manifestazioni con passamontagna, caschi, tirapugni, bombe carta e manici di piccone”.

Plauso e sostegno del Coisp, Sindacato Indipendente di Polizia, attraverso il Segretario Generale, Domenico Pianese, vengono indirizzati al Ministro dell’Interno, Matteo Salvini, che a proposito della possibilità di prevedere i numeri identificativi per i Poliziotti in servizio d’ordine pubblico ha detto: “Il mio obiettivo è non mettere il numero sui caschi dei poliziotti che sono già abbastanza facilmente bersagli dei delinquenti anche senza il numero in testa. Mi sembra che fossero disponibili ad avere una telecamera”.
“Nelle parole del Ministro trova conferma una verità innegabile – aggiunge Pianese -, che i Poliziotti italiani sono esposti quotidianamente a rischi gravissimi e a una violenza crescente nei loro confronti, espressa su tutti i fronti, dalle strade fino alle aule giudiziarie. E’ altrettanto vero, purtroppo, che ancora non si è stati in grado, o non si è voluto assumere alcun provvedimento finalizzato ad arginare e prevenire severamente le aggressioni di piazza, pretendendo le necessarie garanzie da chi organizza le proteste che, sia pur giuste e legittime, continuano a fornire ai delinquenti di turno l’occasione buona per accanirsi sulle Forze di Polizia”.

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