COISP, I POLIZIOTTI VADANO IN CARCERE PERCHE’ NON SANNO ESSERE MEDICI E VEGGENTI

1138

 

 

 

 

COMUNICATO STAMPA DEL 30 APRILE 2013

Oggetto: Chiesta la condanna a cinque anni e mezzo di carcere per due poliziotti che dopo un controllo lasciarono andare una donna morta sei mesi dopo! il Coisp: “Devono andare in galera perché non sanno fare i medici e neppure i veggenti!”

“Poliziotti che vanno in strada a lavorare, a fronteggiare rischi e pericoli di ogni genere, ad esporsi a Dio solo sa cosa e non sanno neppure fare i medici e nemmeno i veggenti! Che vergogna! Bisogna mandarli subito in carcere e gettare via la chiave! Non resta davvero molto altro per difendersi se non la più triste ironia… e poi qualcuno ancora mette in dubbio che gli Appartenenti alle Forze dell’Ordine siano il bersaglio di tutto e tutti, ma con quale coraggio?”.

Franco Maccari, Segretario Generale del Coisp, Sindacato Indipendente di Polizia, commenta così la notizia della richiesta di condanna a cinque anni e mezzo di reclusione avanzata a carico di due agenti della Polizia Stradale processati a Torino per abbandono di incapace aggravato da morte. La vicenda – come spiegato dalle agenzie di stampa – è quella di una cinquantenne di origine cinese che fu trovata senza vita, nel gennaio del 2011, nelle campagne del Torinese: sei mesi prima l’immigrata era stata fermata mentre vagava senza meta sulla carreggiata della vicina tangenziale, ed i due agenti, dopo un controllo, l’avevano lasciata andare. I tre figli della donna si sono costituiti parte civile e il loro avvocato ha chiesto un indennizzo che supera il milione di euro, mentre l’Avvocatura dello Stato, che rappresenta il Ministero dell’Interno chiamato in causa come responsabile civile, ha proposto l’assoluzione degli imputati. La difesa degli agenti ha definito “irragionevole” la richiesta di condanna, evidenziando che: “Quel giorno (l’11 giugno 2010) non c’era nessun elemento per trattenere la signora, che venne accudita per qualche tempo e poi accompagnata in un posto sicuro”.

“Ancora una volta – insiste Maccari – ci troviamo di fronte ad una vicenda drammatica ed alla morte di una persona, ancora una volta serve qualcuno a cui dare la colpa di tutto, ancora una volta si vogliono crocifiggere i Poliziotti, sempre loro, solo loro. Abbiamo a Ferrara due colleghi chiusi in carcere mentre per legge non dovrebbero starci; abbiamo due colleghi mandati ai domiciliari dopo una vita professionale anche da dirigenti di altissimo livello spesa per garantire sicurezza e legalità al Paese, mentre i delinquenti di ogni risma ottengono senza battere ciglio l’affidamento in prova ai servizi sociali; abbiamo colleghi sparsi in ogni dove che ogni santo giorno finiscono in ospedale o peggio svolgendo anche quei servizi che ai più possono sembrare facili e banali mentre a loro non si fa che pensare come a potenziali torturatori da marchiare con i numeretti comecapi di bestiame; e oggi abbiamo anche due colleghi che rischiano una condanna che non si da neppure aitrafficanti di droga perché non hanno saputo presagire che una persona sarebbe morta di lì a sei mesi… non ci facciamo mancare proprio nulla noi delle Forze dell’Ordine!”.

“Sono mesi, anni – conclude il Segretario del Coisp – che lamentiamo un atteggiamento ed un diffuso modo di pensare scorretto e ingiusto verso gli Operatori della Sicurezza, e ogni giorno che passa i fatti ci danno sempre più tristemente ragione. Restiamo il bersaglio ideale per tutto e tutti, perché ci siamo sempre, perché abbiamo bocche cucite e mani legate, perché eseguire gli ordini è ciò che per noi prevale sempre. Siamo i bersagli ideali che scontano tutto al posto di tutti perché a noi si arriva sempre, e in qualsiasi modo si preferisca: con i sampietrini, con i provvedimenti giudiziari o disciplinari, con la penna, o con i proiettili. Lo sanno tutti molto bene, purtroppo… compresi gli attentatori che sono perfettamente coscienti di non poter arrivare in ogni caso ai politici, se pure questi ultimi fossero davvero i loro bersagli, perché di mezzo ci sono sempre e comunque gli uomini e le donne di scorta”.

Ufficio Stampa Co.I.S.P. Nazionale – Responsabile: Olga Iembo Collaboratori: Antonio Capria, Piero Affatigato

 

IGNORARONO DONNA CHE VAGAVA,CHIESTI 5 ANNI A AGENTI STRADALE TORINO, ACCUSATI DI ABBANDONO INCAPACE PER MORTE DONNA CINESE (ANSA) – TORINO, 29 APR – Cinque anni e mezzo di carcere e’ la condanna chiesta dal pubblico ministero Vito Destito per due agenti della polizia stradale processati a Torino per abbandono di incapace aggravato da morte. La vicenda e’ quella di una cinquantenne di origine cinese che fu trovata senza vita, nel gennaio del 2011, nelle campagne del Torinese: sei mesi prima l’immigrata era stata fermata mentre vagava senza meta sulla carreggiata della vicina tangenziale, e i due agenti, dopo un controllo, l’avevano lasciata andare. I tre figli della donna (che nel 2010, alla ricerca di notizie sulla madre, avevano anche interpellato la trasmissione tv ‘Chi l’ha visto?’) si sono costituiti parte civile e oggi il loro avvocato ha chiesto un indennizzo: la somma complessiva supera il milione di euro. Per l’Avvocatura dello Stato, che rappresenta il Ministero dell’Interno chiamato in causa come responsabile civile, l’avvocato Nicola Parri ha proposto l’assoluzione degli imputati. L’avvocato Stefano Caniglia, che assiste gli agenti insieme alla collega Maria Donata Brancadoro, ritiene ”irragionevole” la richiesta del pm: ”Quel giorno (l’11 giugno 2010 – ndr) non c’era nessun elemento per trattenere la signora, che venne accudita per qualche tempo e poi accompagnata in un posto sicuro”. La donna fu notata una decina di giorni dopo da alcuni automobilisti e camionisti ancora sulla tangenziale nord. (ANSA). BRL 29-APR-13 16:06 NNN

RISPONDI

Please enter your comment!
Please enter your name here