APPALTI POLIZIA: ARCHIVIAZIONE PER EX VICECAPO IZZO ‘Nessuno pagherà sofferenzà. Stessa decisione su prefetto Iurato (ANSA)

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APPALTI POLIZIA: ARCHIVIAZIONE PER EX VICECAPO IZZO 'Nessuno pagherà sofferenzà. Stessa decisione su prefetto Iurato ++ (ANSA) – ROMA, 03 APR – È finita con un'archiviazione l'inchiesta che vedeva coinvolto l'ex vicecapo della polizia Nicola Izzo, Giovanna Iurato, prefetto all'Aquila in piena energenza terremoto, l'ex direttore della Dia Antonio Girone e altri 12 indagati negli accertamenti sugli appalti per la costruzione del Centro elettronico nazionale (Cen) della polizia a Napoli. Il procedimento, avviato dalla procura partenopea, era finito all'attenzione dei pm romani per competenza territoriale. Per questa vicenda l'alto dirigente rassegnò le sue dimissioni da numero due della polizia. Era novembre del 2012, giorni di bufera sul dipartimento dopo uno scritto anonimo che chiamava in causa il vice capo della polizia. Erano i giorni del 'corvò. E oggi Nicola Izzo non nasconde la sua amarezza. «Nessuno mi restituirà il sofferto vissuto, i danni morali, fisici, umani e professionali patiti», ha commentato Izzo aggiungendo che «a Roma c'è un giudice. I processi finiscono, ma la giustizia non trionfa». «Nessuno restituirà, a me come a tanti altri, e questo è un problema serio troppo sottovalutato, i danni patiti», si sfoga l'ex vice capo della polizia. Tra le posizioni archiviate, secondo quanto si è appreso, anche quelle di Carlo Gualdaroni, ex ad di Telespazio ed ex amministratore delegato di Elsag Datamat spa – quest'ultima capofila di un raggruppamento di imprese che si aggiudicò l'appalto per la realizzazione del Cen della polizia – di Francesco Subbioni, all'epoca dei fatti ad di Electron Italia, e consigliere di Elsag, tutte società del gruppo Finmeccanica. Archiviazione anche l'ex direttore della Dia Girone, essendo state escluse due ipotesi di rivelazione di segreto di ufficio che gli erano contestate. Al centro dell'inchiesta c'era l'appalto da 37 milioni per il Cen che l'accusa sospettava essere stato 'pilotatò e caratterizzato da una serie di pressioni e anomalie procedurali, in particolare sulle norme per gli appalti pubblici. Quell'appalto fu assegnato ad un raggruppamento d'imprese, invitate dal ministero a partecipare alla gara, guidato dalla Elsag-Datamat, nonostante il parere negativo, anche per quanto concerne i profili economici, della commissione aggiudicataria. Ad Izzo – difeso dagli avvocati Franco Coppi e Bruno Larosa – in particolare, si contestava il concorso in turbativa d'asta e la rivelazione del segreto. L'ex vicecapo aveva ricevuto l'avviso di conclusione delle indagini ed aveva chiarito la sua posizione durante un interrogatorio al quale aveva chiesto di essere sottoposto. la stessa Procura aveva proposto l'archiviazione per tutti gli indagati, richiesta ora accolta dal gip. La procedura di assegnazione ed esecuzione dell'appalto – scrive il gip, motivando l'archiviazione dell'inchiesta – «è stata portata a termine sicuramente in modo convulso, contingentato e con un certo grado di approssimazione», ma questo non significa «automaticamente che siano state tenute condotte costituenti reato». Leggendo le conversazioni di Izzo e Iurato, aggiunge il giudice, «non sembra possibile trarre conferma dell'esistenza dell'ipotizzato pactum sceleris» e «non risulta che gli indagati abbiano colluso tra di loro e, soprattutto, che abbiano in tal modo turbato la gara». Ma la scia di veleni potrebbe non essere finita….».

APPALTI POLIZIA: GIP, PROCEDURE APPROSSIMATIVE MA NON REATI (ANSA) – ROMA, 3 APR – La procedura di assegnazione ed esecuzione dell'appalto del Centro elettronico nazionale di Napoli della polizia «è stata portata a termine sicuramente in modo convulso, contingentato e con un certo grado di approssimazione». Ma «tale conclusione non consente di inferire automaticamente che siano state tenute condotte costituenti reato». Lo scrive il Gip del tribunale di Roma Massimo Battistini nel decreto di archiviazione nei confronti dell'ex vice capo della polizia Nicola Izzo, del prefetto Giovanna Iurato e di altri 13 indagati sottolineando che lemotivazioni alla base della richiesta di archiviazione avanzata dal pm «appaiono esaurienti e condivisibili». Leggendo nell'ordinanza le conversazioni di Izzo e Iurato, dice il giudice «non sembra possibile trarre conferma dell'esistenza dell'ipotizzato pactum sceleris» e che «anzi gli interlocutori si mostrano sorpresi dell'esistenza dell'indagine ed in un certo modo tendono a rimpallarsi la responsabilità di eventuali manchevolezze». In ogni caso, aggiunge, «non risulta che gli indagati abbiano colluso tra di loro e, soprattutto, che abbiano in tal modo turbato la gara o allontanato da esse gli offerenti, atteso che, quand'anche volesse sospettarsi che la scelta delle ditte da invitare fosse stata in qualche modo concertata con esponenti delle stesse (ma non vi è prova al riguardo), residua pur sempre il fatto che la natura della procedura attribuiva all'Amministrazione un'ampia facoltà di selezione, per cui da un lato quelle invitate si sono (tutte) aggiudicate l'appalto attraverso il Rti e quelle non invitate, non avendo preso parte alla competizione, non sono state nè coartate nè blandite nè ingannate». Quanto all'intenzionalità degli indagati di scegliere determinate ditte, «si deve ulteriormente considerare – scrive il Gip – che l'operato dell'Amministrazione era condizionato…dall'esigenza di non far decadere il finanziamento per mancata aggiudicazione dell'appalto nel termine fissato e la Suprema Corte ha sempre ribadito il principio secondo cui non ricorre il dolo specifico del reato di abuso d'ufficio quando il perseguimento dell'interesse pubblico, nel momento volitivo, è preminente rispetto alla rappresentazione del beneficio che indirettamente taluno può trarre dall'azione del pubblico ufficiale». (ANSA).

APPALTI POLIZIA: 15 LE POSIZIONI ARCHIVIATE (ANSA) – ROMA, 3 APR – Sono 15 le persone che erano state coinvolte nell'inchiesta della Procura di Roma per l'appalto del Centro elettronico nazionale della polizia e la cui posizione è stata ora archiviata dal gip della Capitale Massimo Battistini. Oltre che per il vice capo della polizia Nicola Izzo, il prefetto Giovanna Iurato, l'ex ad di Elsag Datamat Carlo Gualdaroni e l'ex ad di Electron Italia Francesco Subbioni, società del gruppo Finmeccanica coinvolte nell'inchiesta, l'archiviazione ha riguardato anche l'ex direttore della Direzione Investigativa antimafia Antonio Girone, indagato per rivelazione di segreto d'ufficio. Sono state inoltre archiviate le posizione di di altre 10 persone coinvolte, per motivi diversi, nell'inchiesta: sono Castrese De Rosa, Fabio Pistella, Antonio Burinato, Riccardo Barrile, Guido Chiucini, Corrado Falco, Amato Fusco, Paolo Giuseppoli, Dario Miglietta e Franco Passeri. (ANSA).

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