Prot. 850/19 S.N.                                                                           Roma, 12 luglio 2019

MINISTERO DELL’INTERNO
DIPARTIMENTO DELLA PUBBLICA SICUREZZA
SEGRETERIA DEL DIPARTIMENTO
UFFICIO PER LE RELAZIONI SINDACALI
c.a. Signor Direttore, Vice Prefetto Maria De Bartolomeis

OGGETTO: Questura di Bologna – Un sacchetto con panini e frutta non lavata: così l’Amministrazione ritiene di poter assolvere i propri obblighi nei confronti dei Poliziotti.
Richiesta di intervento urgente.

Preg.mo Direttore,
appena ieri Le chiedevamo di intervenire al fine di censurare la pretesa del dirigente dell’Ufficio di Polizia di Frontiera presso gli Scali Marittimo ed Aereo di Venezia di negare, ai Poliziotti in servizio presso gli uffici ritenuti “sedi disagiata”, quel “doppio trattamento di vitto o, in alternativa, due buoni pasto (ticket) nel caso in cui l’attività lavorativa svolta abbia una durata continuativa di almeno nove ore” che la circolare del Capo della Polizia del 16 gennaio scorso ha statuito a decorrere dal 1° febbraio 2019, ed ecco che a distanza di nemmeno 24 ore siamo costretti a portare alla Sua attenzione una ulteriore violazione di quelle numerose e chiarissime disposizioni che sono state di recente emanate relativamente al diritto dei Poliziotti alla mensa obbligatoria di servizio, al buono pasto, …. alla propria dignità (!)
Già nella ridetta circolare del Capo della Polizia è specificato che la fruizione del “sacchetto viveri” deve avvenire solo su espressa richiesta del personale1 ed ancor più tale aspetto è cristallizzato nella circolare ministeriale del 24.6.2019 recante n. 555-DOC/B/PS/MAS/M16/3257/19 (seconda ipotesi del punto C di pagina 3 e 4), così come in una bozza di ulteriore circolare che l’Amministrazione centrale aveva posto all’attenzione delle OO.SS. con nota del 12 febbraio 2019 e dove, con riguardo alla somministrazione dei pasti al personale impiegato in servizi di ordine pubblico, era puntualizzato che:
Qualora, per esigenze di servizio, non fosse possibile far ricorso né alle mense di servizio presenti, né agli esercizi privati di ristorazione appositamente convenzionati, potrà essere prevista l’erogazione di un pasto completo veicolato, da consumarsi in condizioni dignitose; il servizio dovrà essere interamente a carico del fornitore, che provvederà alla consegna sul posto, nel rispetto di tutte le norme previste per tale modalità di somministrazione dei pasti.
……
Qualora non fosse possibile far ricorso né alle mense di servizio presenti, né agli esercizi privati di ristorazione appositamente convenzionati, né a convenzioni per l’erogazione di un pasto completo veicolato, il servizio sostitutivo sarà assicurato con la modalità residuale della concessione di un buono pasto.
1 Si riporta il secondo capoverso di pagina 6 della circolare del Capo della Polizia del 16.1.2019: “Il buono pasto (ticket) può essere, altresì, erogato nel caso gli orari di chiusura della mensa non consentono al personale, in relazione all’orario di servizio svolto, di fruire della mensa medesima, compreso il caso in cui il dipendente potrebbe fruire del “sacchetto viveri”, a meno che il dipendente stesso non lo richieda espressamente.”
Ebbene, la Questura di Bologna ha incredibilmente inteso disattendere le suesposte disposizioni ministeriali, finanche a firma del Capo della Polizia, nonché del decoro dei Poliziotti.
Lo scorso 29 giugno quattro squadre del 2° Reparto Mobile di Padova sono state impiegate alle dipendenze della Questura di Bologna per un servizio di ordine pubblico in occasione di una manifestazione di protesta contro l’esecuzione di sgombero di un centro sociale.
Per il suindicato personale, a causa delle esigenze di servizio, era stata prevista l’erogazione del buono pasto già nel foglio di servizio, in alternativa alla consumazione del 2° ordinario presso la mensa o un esercizio convenzionato. Inspiegabilmente, poi, durante la giornata ai predetti Poliziotti veniva imposta la consumazione del 2° ordinario sotto forma di sacchetto viveri (panini avvolti in carta d’alluminio e frutta non lavata).
Escludendo la struttura convenzionata per via del fatto che era impossibile sganciare una squadra per volta, escludendo per lo stesso motivo la consumazione del pasto in mensa, poteva benissimo essere disposta l’erogazione di un pasto completo veicolato, da consumarsi in condizioni dignitose …. ma tale ipotesi evidentemente non è stata nemmeno considerata.
Escluso quindi anche il buono pasto che ha un costo di 7 euro e che evidentemente sono stati ritenuti ancora troppi, ecco quindi la soluzione geniale di un paio di panini e della frutta non lavata.
Beh, tutto ciò è inaccettabile!
È di tutta evidenza, Preg.mo Direttore, la necessità di un Suo immediato intervento affinché i diritti dei Poliziotti, la loro dignità e le disposizioni ministeriali siano rispettati.
In attesa di cortese urgente riscontro, l’occasione è gradita per inviare i più Cordiali Saluti.

Il Segretario Generale del COISP
        Domenico Pianese

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